Nel pensare al possibile restauro del simulacro ligneo raffigurante la Patrona Sant’Anna e la Vergine Maria, opera realizzata dallo scultore Occhipinti, è sorta una domanda: ”Perché Sant’Anna è Patrona di Altofonte?”.
Questo scritto, che viene consegnato alla Comunità, curato dal professore Gaspare Lo Nigro, che ringrazio di cuore, vuole essere la risposta a quella iniziale domanda, la quale ci consente, non solo di conoscere una parte della storia religiosa del nostro paese, ma ce ne ricorda l’identità cristiana.
Questo lavoro frutto di ricerca, ricco di riferimenti storici, aiuta tutti noi a non “dimenticare”. Infatti, esso ci illumina nella memoria di fede, storia e tradizione che ha caratterizzato questo nostro paese di Altofonte; dal momento in cui gli avvenimenti hanno visto sorgere l’Abazia di Santa Maria d’Altofonte per volontà del Re Federico II d’Aragona nel 1306 e in seguito alla costituzione della Parrocchia.
Il restauro del simulacro di Sant’Anna e la Vergine, oggi finalmente realizzato anche grazie al contributo del Comitato dei festeggiamenti presieduto da Toti Inchiappa, segna un altro passaggio importante nell’impegno continuo di noi tutti, nel custodire e tramandare quanto ci è stato consegnato nell’arte e nelle tradizioni: in ciò che ci appartiene come patrimonio di fede e cultura.
Ringrazio tutti i cittadini che hanno contribuito con le loro offerte, il Comitato promotore, l’Amministrazione comunale e il Signor Sindaco Vincenzo Di Girolamo sostenitore di questa lodevole iniziativa.
Certamente il nostro grazie va a coloro che hanno curato con amore, dedizione e competenza il restauro: Nicoletta Giarraffa e Rosario Vitrano.
L’Arciprete, Sac. Vincenzo La Versa